La stampa 3D fa ormai parte integrante dei processi di prototipazione rapida di varie realtà industriali.
La prototipazione rapida è infatti alla base del flusso di lavoro di ogni progettista e ingegnere ed è fondamentale per il collaudo di nuovi progetti, anche in ambito di stampaggio plastico.
Ma non è una tecnologia solo per grandi aziende: l’unione dei benefici come la facilità d’uso e la convenienza, e delle capacità di livello industriale rende oggi la stampa tridimensionale molto più accessibile a organizzazioni anche più piccole.
Cosa si può creare con la stampa 3D?
Dai componenti più piccoli ad oggetti complessi come un’auto. Proprio così: nel gennaio 2015, la startup Arizona Local Motors 3D ha stampato infatti un’auto dal vivo al North American International Auto Show di Detroit.
Era una stampante delle dimensioni di un garage, che aggiungendo man mano strati successivi di plastica con fibra di carbonio in 44 ore ha costruito il veicolo, micron per micron.
Una meraviglia ingegneristica.
Ma come la maggior parte delle nuove invenzioni, quattro anni dopo l’entusiasmo generale ha ceduto il posto a un suo uso costante e ragionato in tanti diversi settori industriali.
Oggi, per esempio, EOS North America produce e vende circa 1.000 macchine per la produzione commerciale di stampa 3D ogni anno, un risultato molto diverso dai suoi magri inizi di 30 anni fa.
“Non abbiamo avuto un successo dall’oggi al domani”, ha dichiarato Glynn Fletcher, presidente di EOS North America. “Ci sono voluti 20 anni per vendere le prime 1.000 macchine e altri cinque anni per vendere le seconde 1.000. Ora l’andamento si sta assestando in modo molto positivo.” [fonte: Plastic news]
Si prevede che l’industria globale della stampa 3D raggiungerà quasi i 40 miliardi di dollari entro il 2027, portando questa tecnologia tra le più usate a livello industriale.