Fin da quando fu scoperta, la plastica ha avuto un ruolo fondamentale nella nostra quotidianità diventando onnipresente ed insostituibile grazie al suo costo moderato ed ai suoi infiniti campi di utilizzo. Ultimamente però tutti gli aspetti positivi di questo fantastico materiale vengono oscurati dalle immagini che ci vengono proposte su base quotidiana. Tra spiagge ricoperte di rifiuti, pesci e tartarughe che nuotano tra bottiglie e sacchetti ed animali il cui stomaco è pieno di plastica infatti, sembra che tutti i problemi relativi all’inquinamento che ci sono oggigiorno siano causati unicamente da questo materiale. Partendo dal libro “The Plastic Paradox” del dott. Chris DeArmitt vogliamo sfatare i miti secondo cui bisogna necessariamente trovare un’alternativa ecosostenibile alla plastica, senza comunque incorrere nell’errore opposto di idealizzarla demonizzando altri materiali. Vogliamo affrontare quindi la questione basandoci su un approccio scientifico che esuli dai dogmi ideologici derivati da impatti emotivi generati molto spesso dai mass-media, cercando di riportare le verità che emergono dai mezzi in nostro possesso, che siano essi ricerche scientifiche piuttosto che metodi di analisi standardizzati.
Le convinzioni sbagliate
Nei prossimi articoli approfondiremo alcune delle questioni inevitabili quando si parla di plastica analizzando dati e ricerche eseguite in Europa e nel mondo, più precisamente ci concentreremo sulle seguenti convinzioni sbagliate:
– carta, cotone, vetro e metallo sono più “verdi” della plastica;
– la plastica è la causa del problema dei rifiuti;
– la plastica è responsabile dei rifiuti;
– le microplastiche nell’oceano sono tossiche o rilasciano tossine;
– la plastica resiste negli ambienti centinaia o migliaia di anni;
– la plastica consuma le risorse del pianeta
L’attendibilità dei dati
Se è vero che “Senza dati sei solo una persona con un’opinione” Cit. W. Edwards Deming, pensiamo che sia fondamentale che i dati utilizzati siano verificati e fondati per evitare di incorrere in mistificazioni che non portano alcun vantaggio al pianeta. È doveroso quindi informarci a fondo per evitare scelte basate sul sentito dire che il più delle volte generano più danni di quelli che si propongono di riparare.