Uno degli argomenti più caldi del momento è quello dell’inquinamento provocato dalla plastica. L’inquinamento è sicuramente innegabile, ma secondo noi il dibattito dovrebbe spostarsi dal cosa al come.
Se è vero che la plastica inquina, è infatti altrettanto vero che il problema è il suo utilizzo sconsiderato.
Anche i gesti più piccoli contano
Tutti noi abbiamo davanti agli occhi le immagini di prati, spiagge, fiumi pieni di rifiuti.
Sono immagini forti, che dovrebbero farci riflettere sull’importanza di ognuno nel fare la propria parte: i cittadini e le aziende differenziando, le istituzioni garantendo un sistema di raccolta rifiuti efficiente e regolando l’utilizzo della plastica, come nel caso della recente direttiva europea sulla plastica usa e getta.
Come sappiamo bene, la plastica è un materiale riciclabile, e questo è uno dei suoi grossi vantaggi – oltre alla versatilità di utilizzo e all’economicità di trasformazione.
Partendo da questo presupposto, dobbiamo agire sempre in un’ottica di riciclo, partendo dai gesti più piccoli grazie alla raccolta differenziata.
Un esempio? Quando si fa un picnic in un prato o sulla spiaggia, è importante raccogliere la plastica in un unico sacco, da buttare poi nel primo contenitore dedicato che si incontra una volta finita la giornata.
Le alternative alla plastica sono davvero valide?
Un altro aspetto da sottolineare in questo dibattito anti-plastica sono le informazioni spesso non corrette che vengono diffuse sulle alternative alla plastica, cioè le plastiche biodegradabili e quelle cosiddette “ecologiche”.
Le plastiche biodegradabili possono essere un’opzione valida, ma va evidenziato che queste plastiche biodegradano in certe condizioni, in una certa misura e in tempi lunghi, come ha sottolineato una ricerca sulla bioplastica dell’Università di Pisa.
Oltretutto, spesso i test di utilizzo danno risultati molto diversi da quanto comunicato dai produttori della materia prima.
Per quanto riguarda invece le “plastiche ecologiche“, un esempio può essere quella additivata con scarti di legno. Questa combinazione crea però un nuovo problema: se in questo modo gli scarti di legno trovano utilizzo, è purtroppo vero che rendono i componenti non più riciclabili, alla stregua degli imballaggi che vedevano coinvolte plastica e cartone uniti in maniera da rendere l’imballo non differenziabile. Così, i prodotti composti di plastica e legno diventano tutt’altro che ecologici.
In conclusione, è necessario trovare un punto di equilibrio e di misura: la plastica utilizzata male contribuisce innegabilmente a inquinare il mondo, se invece è utilizzata correttamente è un materiale – almeno per il momento e ancora per qualche decennio – impareggiabile.