La raccolta differenziata dei rifiuti sta diventando, per fortuna, una realtà sempre più presente in Italia.
A dirlo è l’Istat, con la ricerca “Raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle città” datata luglio 2018, che prende in esame il periodo 2016-2017.
Secondo l’Istat, infatti, ogni italiano nel 2016 ha prodotto circa 500 kg di rifiuti, differenziandone oltre la metà (il 52,5% del totale, in crescita di 5 punti percentuali sul 2015).
Dove si differenzia maggiormente?
Per la raccolta differenziata sul podio ci sono la provincia autonoma di Trento (con il 74,3% dei rifiuti differenziati), seguita da Veneto (72,9%) e Lombardia (68,1%), mentre Sicilia e Molise chiudono la classifica.
Si stima inoltre che nel 2017 l’85% delle famiglie abbia effettuato con regolarità la raccolta differenziata della plastica (contro il 39,7% nel 1998), il 74,6% dell’alluminio (27,8%), l’84,8% della carta (46,9%) e l’84,1% del vetro (52,6%).
Un altro dato interessante, che emerge questa volta dalla ricerca del Censis “La sfida della plastica”, è che il 74% dei cittadini intervistati giudica utile il riciclo della plastica. Il riciclo viene visto infatti come un modo per consentire il riutilizzo della plastica e per ridurre l’inquinamento.
I numeri del riciclo della plastica
Ed è proprio la plastica uno dei materiali più riciclati.
Il ciclo di vita della plastica, integrata dalla filiera del riciclo e reimpiegata, può diventare infatti motore di una nuova economia circolare, favorendo una diminuzione dell’inquinamento e portando benefici in termini di risparmio industriale.
Ne è un esempio l’aumento del 10% del riciclo di PET (bottiglie, contenitori per alimenti) che si è visto in Italia nel 2017.
Il dato, fornito dalla Federazione Gomma Plastica, parla quindi di un maggiore uso di plastica nel comparto della trasformazione, che conta circa 11.000 imprese (pari al 22% delle imprese europee del settore), con un fatturato nel 2017 di circa 31 miliardi di euro, in crescita grazie soprattutto all’export.
Fare la raccolta differenziata è quindi un’abitudine da mantenere e, anzi, da incrementare. Un piccolo gesto può diventare infatti la spinta per una crescita economica sempre più attenta alla sostenibilità.