Riciclare plastica senza l’utilizzo di acqua

Dal messico una nuova tecnologia che abbatte sprechi e costi

La lotta allo spreco oggi passa anche da una nuova tecnologia che permette di riciclare la plastica senza l’utilizzo di acqua. La scoperta arriva dal Messico e consentirà di riciclare diversi tipi di materie plastiche come l’ABS, l’acrilonitrile-butadiene-stirene, il polistirene, il PET e il polistirolo senza liquidi, dando così un taglio netto a sprechi e costi. L’impianto, progettato dal fondatore Mark Adame e sviluppato dall’azienda Ak Inovex, è dotato infatti di pareti speciali in grado di ridurre la plastica in granuli e di raffreddarli. Il tutto senza il consumo di oro blu. Un metodo più semplice, oltre che meno costoso, che permette di utilizzare la metà dell’energia impiegata nel processo tradizionale e di abbattere gli sprechi, alzando al contempo la qualità delle materie plastiche.

Vediamo come funziona. Per ottenere i pellet di plastica, ovvero le fibre riciclate, ad oggi vengono utilizzati processi che richiedono alte temperature: la plastica infatti viene lavata con speciali detersivi e frantumata in piccoli pezzetti, che devono poi essere asciugati per potersi cristallizzare. Questo implica l’esposizione alla temperatura di 180 gradi e la successiva re-immersione in acqua. Ora, con la nuova tecnologia messicana, sarà possibile saltare tutti questi passaggi, portando l’intero processo all’interno della macchina stessa, semplicemente modificando alcuni componenti. Ma la start-up messicana non si ferma qui: il prossimo traguardo sarà quello di sostituire il detersivo utilizzato con un biodetergente, per rendere il processo ancora più sicuro ed economico.

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